XX – EPILOGO
“Ah, forse è lui che l’anima
solinga ne’ tumulti
godea sovente pingere
de’ suoi colori occulti!…
Lui che modesto e vigile
all’egre soglie ascese,
e nuova febbre accese,
destandomi all’amor.
A quell’amor ch’è palpito
dell’universo intero,
misterioso, altero,
croce e delizia al cor”
(Giuseppe Verdi, Traviata, Atto I Scena V)